Cari Affiliati e Tesserati ASI,
in questi giorni il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato un’ulteriore proroga delle chiusure ed è immaginabile che alla ripresa delle attività sportive vi saranno comunque limitazioni per scongiurare nuovi contagi e il ritorno dell’epidemia.
In questo momento di difficoltà, attraverso il portale www.asisportfisco.it abbiamo cercato di supportarvi tempestivamente con articoli di aggiornamento in merito ai decreti e abbiamo messo a disposizione una sezione FAQ dedicata, per fornire dei chiarimenti sui dubbi e le domande più frequenti.
Riprendendo le parole dell’intervento in Senato, del nostro Presidente, On. Claudio Barbaro, lo scorso mercoledì 8 aprile: “volendo fare una sintesi degli interventi del Governo abbiamo una sola certezza: ad oggi nelle tasche dei cittadini italiani non è entrato neanche un euro” per sottolineare la scarsità degli aiuti e ribadire l’ulteriore complessità data dalla burocrazia e dall’elevato numero di provvedimenti emanati dal Governo.
Con grande orgoglio e impegno ASI, intende dar voce e riconoscimento a chi, ancora una volta, anche in questo momento di estrema difficoltà, è stato essenziale per far fronte all’emergenziale nel nostro Paese. Il grande contributo del “Terzo Settore”, del “Volontariato” e di tutto il mondo del “no profit” non può avere come unica risposta da parte del Governo nel decreto “Cura Italia”, la possibilità di fare le assemblee on line.
Eppure tutti i messaggi istituzionali raccomandano fondamentalmente due cose:
- state a casa
- fate attività sportiva
Tutti sono d’accordo nel dire che lo sport dilettantistico, ne sono prova gli stessi messaggi istituzionali sopra citati, contribuisce a contenere la spesa pubblica perchè dal punto di vista sanitario, come più volte ribadito anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’attività sportiva limita le malattie correlate alla sedentarietà, che sono la seconda causa di morte nel mondo.
Un settore, come quello sportivo dilettantistico, che assicura attività sportiva a 20 milioni di italiani, che rappresenta il 2% del PIL, il 4% se consideriamo l’indotto, con oltre un milione di operatori, forse nel decreto “Cura Italia” forse meritava qualcosa di più che:
- lo spostamento di due mesi dei canoni per quegli enti che gestiscono strutture pubbliche;
- 50 milioni di euro messi a disposizione di “Sport e Salute” che corrispondono al 0.2% delle risorse messe a disposizione.
Alla luce di queste riflessioni tanti dirigenti sportivi si stanno domandano se potranno garantire la continuità degli enti che rappresentano, a seguito degli effetti economici e patrimoniali derivanti da questa “crisi”. ASI si mette a disposizione per fornire delle risposte e per trovare delle alternative. Come il subentro delle attività online, ora in sostituzione e poi forse ad integrazione delle attività tradizionali svolte da una ASD o SSD e come le procedure emergenti e di risposta alla crisi debbano essere gestite in ottemperanza agli obblighi fiscali senza perdere i benefici previsti.
Ps. A nome di tutto lo staff di ASI Sport Fisco vi inviamo i nostri auguri di Buona Pasqua.
[ LUCA MATTONAI, TRIBUTARISTA.
ASI SPORT E FISCO ]
Fonte : ASI